papaccio e nostra culpa

- punto primo: godo, a prescindere. via il papaccio, questa è sempre e
comunque una buona notizia :D

- punto secondo: questa è la più grossa vittoria di un movimento
universitario da che ho l'età della ragione, molto più
dell'occupazione di quasi un mese, molto più della manifestazione
fantastica che ci procurò, ahimè, poco più che un vaffanculo della
santanchè e una carica della polizia. qui c'è stato un effetto, e
grosso

- punto terzo, dolenti note: noi non c'eravamo. azz! io ero a
laboratorio (e vabbè) non potevo saltarlo, ma anche se fossi andata,
sarei andata a titolo personale, magari qualcuno di voi ci sarà stato
(sicuramente federico per esempio). il punto è un altro, mancavamo
come chimici: questo (al di là della figuraccia) è grave da parte
nostra, perchè avevamo il dovere, da scienziati, di partecipare al
coro di protesta. invece non abbiamo nè agito nè reagito, e abbiamo
fatto la figura (con noi stessi, perchè il resto dell'universo non se
n'è accorto) degli ignavi, quali a questo punto, probabilmente, siamo.
ed è grave anche ai fini dell'orticello di chimica reagisce, nel senso
che abbiamo perso un'occasione d'oro e forse irripetibile per (cercare
di) svegliare un minimo la massa di coscienze sicuramente presenti, ma
un po' rincoglionite dalla rincorsa al credito, che popolano i nostri
due gloriosi edifici.

ovviamente è anche (in un impulso di autoflagellazione direi forse
soprattutto, visto che ultimamente chiacchiero e basta) colpa mia,
scusate se da un po' sono completamente latitante, ho parecchi
pensieri per la testa, non solo per la tesi, ma questa non è una
giustificazione e alla prossima occasione politica, esaurimento nervoso
permettendo, cercherò di essere più presente e di sollecitare una
nostra presa di posizione.
che non succeda più. anyway, alziamo un grido di giubilo: se lassù c'è
qualcuno, ha ascoltato più le nostre bestemmie che le loro preghiere.
a presto
c